Edoardo Affini: orgoglio buscoldese su due ruote
(Intervista rilasciata a Patrizia Facchini per la Nuova Cronaca di Mantova a fine 2015)

Il giovane ciclista buscoldese gareggia a fianco dei professionisti in Argentina.
Talento, tenacia e spirito di sacrificio: una passione che ha portato il giovane Edoardo Affini a vincere nel 2014 l’Europeo a Geneve in Svizzera e oggi lo conduce con la maglia della Nazionale Italiana in Argentina, fianco a fianco di professionisti come Boonen, Nibali, Quintana e Sagan.
“Il dizionario è l’unico posto dove successo viene prima di sudore”: secondo il ciclista buscoldese queste sono le parole con cui poter rappresentare in modo diretto la vera fatica che sta alla base di uno sport come il ciclismo.
Dal 18 al 24 Gennaio sei impegnato insieme alla Nazionale italiana nella decima edizione del Tour di San Luis in Argentina, come vivi questa convocazione? “Sono stato convocato a metà novembre, non me lo aspettavo, è stata una grande soddisfazione. È un’opportunità molto importante per me, mi permette di gareggiare con professionisti internazionali. Mi sono allenato duramente: il Tour consiste in circa 921 km, con una media giornaliera di circa 150 km e molti arrivi in salita. E senza soffermarsi sui numeri, la fatica è davvero palpabile.”
Da inizio 2016 fai parte del Team Brilla: la Squadra di Treviso punta molto sui giovani. Com’ è stato l’approccio iniziale a questa realtà? “Siamo un team molto giovane, con ben 16 ragazzi della categoria Under 23. La squadra crede veramente in noi giovani e ci supporta a 360°, non preoccupandosi solamente del lato sportivo. La nostra preparazione ci porta a viaggiare molto, spostandoci per l’Italia: le giornate di allenamento su strada, in pista o in palestra sono molte intense. Una volta tornato dall’Argentina, continuerò a prepararmi con il Team Brilla per l’inizio della stagione, debuttando alla San Geo a Brescia o in una competizione in Toscana per fine febbraio.”
Gli ultimi anni sono stati ricchi di successi e traguardi importanti: dal 2013 con l’ingresso nella nazionale Italiana, il 2014 con la vittoria del Campionato Europeo in Svizzera e il 2015 con il podio nel Campionato nazionale nella specialità crono individuale. Qual è il sogno per il futuro? “Il sogno di ogni ciclista è il grande passaggio dal mondo dei dilettanti, al mondo professionistico. Il mio obiettivo per quest’anno è il riuscire ad essere costante e competitivo, avere la possibilità di farsi notare da qualche squadra professionistica sarebbe il raggiungimento di una tappa veramente importante.”
Qual è il mito sportivo a cui ti ispiri? “Il primo nome che mi viene in mente è sicuramente quello di Fabian Cancellara, ciclista svizzero, specialista delle cronometro, delle corse di un giorno e delle brevi gare a tappe. Per un ragazzo come me, che corre in bicicletta dall’età di sei anni, Cancellara rimane un esempio straordinario di questo sport.”